Alimik @ExpoPixel2013
Durante ExpoPixel, la fiera dedicata al mondo del digital entertainment, abbiamo incontrato diverse organizzazioni a cui abbiamo rivolto alcune domande in diretta. Cominciamo da AliMik, una giovane realtà bolognese che opera nel campo dell’animazione 3D.
Cos’è AliMik?
La nostra azienda si occupa di animazione da un anno e mezzo a questa parte. Ci siamo affacciati a questo settore indirizzandoci verso la produzione di video industriali per soddisfare le richieste delle aziende che operano nel territorio. Questa attività è stata il nucleo, la benzina per avviare lo studio.
Lo scopo che ci siamo prefissati da ormai 3-4 mesi è quello di impegnarci maggiormente ad entrare nella produzione di animazioni più complesse e cartoni animati.
La nostra struttura si presenta come un network di freelance. Il capo, nonché fondatore, coinvolge diverse figure a seconda del tipo di lavoro che bisogna svolgere, della sua grandezza e della tempistica che richiede. La nostra idea è quella di creare un network non solo lavorativo, ma anche geografico: più professionisti distribuiti sul territorio italiano.
Cosa vi piacerebbe più sviluppare?
Il nostro obiettivo è quello di superarci dal punto di vista qualitativo. Di solito i video industriali hanno dei budget bassi e le richieste non sono molte. Uno dei nostri scopi è quello di fare dei video industriali di buona qualità, in modo da convincere i nostri clienti a vedere questi lavori sotto un’ottica più interessante.
Molte delle aziende che ci chiedono questo tipo di lavoro hanno un’immagine un po’ vecchia, ferma agli anni 80. Per questo motivo dovremmo dare vita a operazioni di re-branding che ci permetterebbero di creare delle sinergie con altri studi.
Di che tipo di figure professionali vi avvalete?
Tutte quelle che servono in uno studio di animazione. Curiamo i nostri progetti dall’inizio alla fine, che, nel nostro caso, consiste nel far arrivare in mano al cliente il prodotto finale. Il nostro punto di partenza è la creazione di uno storyboard/concept design: la base dell’output finale, il video, che può essere destinato alla Tv oppure a un sito web.
Quali produzioni vi hanno lasciato particolarmente soddisfatti?
Uno dei nostri ultimi progetti consiste nell’autoproduzione di corti che vogliamo presentare a dei festival. Li abbiamo pensati come una sorta di biglietto da visita che vogliamo dare ai nostri potenziali clienti.
Un altro dei nostri lavori che ci ha soddisfatto particolarmente è quello che abbiamo sviluppato per la Lamborghini, che consisteva in una serie di video illustrativi sotto forma di cartone animato, fatti con lo scopo di spiegare ai dipendenti la politica aziendale. Quella è stata una richiesta di un certo livello, fatta per uso interno da un’azienda che ha la possibilità di investire.
Noi speriamo di trovare sempre più aziende che abbiano una disponibilità economica tale da offrirci la possibilità di fare cose di questo tipo, anche se purtroppo qui in Italia non sono moltissime.
Molte volte la creatività viene data per scontata ma bisognerebbe accorgersi che questa può avere un tornaconto per il cliente. Questa cultura manca in Italia, in quanto la creatività viene vista come un costo, e non come un investimento.
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