TWITTER BOOMERANG #McDStories
#McDStories è uno dei casi più eclatanti di trasformazione di un hashtag in bashtag: è nato come campagna Twitter di McDonald’s, invitando gli utenti a raccontare commoventi ricordi da Happy Meal intorno al tavolo.
In realtà è poi stato utilizzato dai consumatori per raccontare aneddoti disgustosi e per criticare l’azienda: le storie raccontate erano tutt’altro che edificanti, e l’hashtag è stato ritirato dopo due ore. Ma ormai era troppo tardi: impossibile fermare i tweet, che si sono moltiplicati divenendo un vero e proprio meme.
Il fallimento dell’hashtag è finito sull’Huffington Post, il Los Angeles Times, Forbes, il Telegraph, The Next Web, Mashable, e l’UK Daily Mail. Twitter Sentiment ha registrato una forte negatività nel 68% dei tweets con l’hashtag # McDStories.
Proprio in questi giorni, quasi un anno dopo il clamoroso autogol, McDonald’s ci riprova: con l’hashtag #McDProBowl, ma in palio ci sono dei biglietti della National Football League. In questo momento i tweet sembrano generalmente positivi, anche se in un retweet è comparso l’hashtag # McVomit…
Anche questo esempio ci conferma che è più importante la qualità del contenuto/prodotto di una strategia social virale: e che i consumatori possono usare Facebook, Twitter e compagnia come un formidabile strumento di denuncia e di passaparola critica.
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