Arriva il primo Festival degli Alberi, 21 settembre, Campogalliano
Domenica 21 settembre Campogalliano (MO) ospita il 1° Festival degli Alberi, organizzato da Jonathan Ecocampus, Artebambini e Manuela Monari, di cui riportiamo qui molto volentieri una riflessione d’autore!
(qui il link dell’evento su Facebook e sul sito di Artebambini)
1° FESTIVAL DEGLI ALBERI
Considerazioni di brainstorming: come nasce un’idea, un progetto, un’occasione d’incontro.
di Manuela Monari
Visitando qualche tempo fa il Campo Avventura Jonathan a Campogalliano, paese in cui vivo, e respirandone l’energia, l’atmosfera, sentendo quel fresco rigenerante sotto gli alberi, come se a un passo dalla città, fossimo quasi per magia catapultati in un bosco di montagna, osservando la bella cornice in cui è stato pensato, progettato, creato, inserito, il Parco Naturale delle Casse di Espansione del Fiume Secchia, con i laghi ad affiancarlo, qualche coniglio selvatico che scorrazzava nel mezzo, nonostante gli ultimi bambini ancora nei dintorni, mi è balenata l’idea di una festa per celebrare gli alberi, questi giganti, fedeli, imprescindibili sentinelle al nostro vivere sulla terra.
Una festa dedicata sia ai bambini, di cui mi occupo da tutta la vita e a cui, in via privilegiata, anche il campo si rivolge (pur offrendo attività che a mio avviso non hanno e non dovrebbero avere censure di età), sia al ridare vigore e spessore ad uno stile di vita all’aria aperta, fisico, sensoriale, manipolativo, poetico, che stiamo via via perdendo da età sempre più precoci, sia per valorizzare il bel progetto a cui Alessandro e Rossano hanno dato vita con tanti sforzi e passione. In generale, per rivolgere a tutti noi un invito tangibile per una riflessione profonda sull’ambiente, sul gioco, su ciò a cui per grandi ore del giorno sono destinati oggigiorno i bambini (stanze chiuse, maremoti di informazioni, ticchettio frenetico di dita su tablet, telefonini, consolle, e fiumi di parole mozzate in abbreviazioni in cui forse gli alberi nemmeno compaiono più), snaturati nel loro diritto/privilegio di essere “infanzia, avventura, strada, cortile, ginocchia sbucciate, sperimentazione”.
Una riflessione sul destino stesso a cui così spesso è soggetta la natura, sotto i colpi della nostra trascuratezza e incuria devastante. Gli alberi, inoltre, meritano forse, come anticamente si faceva per tanti elementi della natura, o per stagioni e occasioni importanti nella vita dei villaggi, una data speciale, una festa speciale. Muti. Belli. Densi di vita e di umili offerte di accoglienza per così tante creature. Senza discriminazioni. Gratuitamente…
Sculture vitali, dalle forme e dai colori inenarrabili… Lì, senza pretese, con tanti regali appesi, tanti chiariscuro, rumori, profumi, poesie. Cosa, come sarebbe il pianeta senza di loro? Forse abbiamo poco tempo per porci domande tanto stupide. A volte me le pongo…..e apprendo sempre cose nuove sul mondo e sul senso del vivere. Non è tempo sprecato. Così come non lo è il celebrare la bellezza. Oggi, che tv e giornali ci mostrano soltanto un mondo che cade a pezzi.
Offrire ai ragazzi e a noi stessi, immagini, certezze, occasioni, speranze di bellezza. Di belle impressioni. Che a guardare bene, con gli occhiali speciali che vanno oltre ciò a cui vogliono indurci, ci sono, eccome. Si poteva ideare una tale festa con tante caratteristiche, forme, sfumature. Abbiamo scelto i bambini e le famiglie. Unitamente a Jonathan Eco Camp e Artebambini abbiamo costruito un programma intrecciato di percorsi sugli alberi, laboratori creativi e manipolativi, tende magiche, narrazioni, per offrire più linguaggi al mito dell’albero e ai bambini stessi, per indagarli e raccontarli.
Aria aperta. Speriamo nel sole. Profumo di bosco. Sopra, sotto, dentro gli alberi, dentro le storie e dentro l’arte, per vedere che la realtà è bella, ha molti strati, li possiamo vivere, raccontare, salvare, ricreare dentro di noi, sentire di esserne parte vibrante. Sentire di avere ancora voglia di stare insieme “nel fuori”, di sporcarci i piedi e le mani, di graffiarci e cadere, e di avere ancora responsabilità per “dire”, narrare la straordinaria semplicità e dolcezza della natura che si fonde coi nostri migliori e più sereni pensieri… decidere di fare nel nostro piccolo, ogni sforzo per salvarla… credo, salvarci.
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